Mia Madre
Ella siede composta e con i suoi occhi scuri ,
fuori dalla finestra il paesaggio
ammira assorta.
Il suo respiro è lento e silenzioso
e ogni tanto il suo viso si contrae
con fare pensieroso.
Improvvisamente cauta si alza
e nel buio del mattino vaga di stanza
in stanza.
Controlla che i suoi figli dormano
ancora
perché questo pensiero dolcemente la rincora.
Nel giorno tra mille faccende si
perde
finché la notte lentamente scende.
A volte, stanca, cede all’ ira
ma presto torna colma d’ allegria.
E io che ormai son cresciuto
al dolce suon dei suoi passi ancora mi
commuovo.
Adoro alle spalle abbracciarla,
perché lei è la mia adorata mamma.
Mariano Ciarletta - ©
Edita da Plectica Editrice.
Raccolta: La foresta delle rose scarlatte.
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